L’importanza della memoria di lavoro nell’apprendimento

L’importanza della memoria di lavoro nell’apprendimento

Spesso si sente parlare di memoria di lavoro, ma a volte capita che si faccia difficoltà a capire cosa sia e quanto sia  importante nei processi di apprendimento. Essa è un sistema cognitivo complesso, in cui le informazioni immagazzinate per un breve periodo di tempo vengono poi  utilizzate nell’immediato, si può anche definire come quella fonte dove attingere per risolvere un problema, per prendere una decisione, perchè in pratica la memoria di lavoro ci permette di recuperare informazioni e poi utilizzarle.

Come funziona la memoria di lavoro

La memoria di lavoro è un modello che hanno descritto negli anni ‘80 due autori Alan Baddeley e Graham Hitch, il modello in questione si chiama “Modello Tripartito”, che in pratica descrive con accuratezza le dinamiche della memoria a breve termine (MBT).

Baddeley e Hitch, hanno posto l’attenzione su un tipo di memoria specificando che essa non è passiva, ma invece è un meccanismo attivo che permette l’elaborazione e la manipolazione di informazioni (Baddeley e Hitch,1974). La memoria di lavoro è una sorta di ponte tra la memoria a lungo termine, le impressioni del mondo esterno e la memoria più arcaica dove ci sono anni delle nostre esperienze. Di fatto il sistema comprende questi passaggi:

  • esecutivo centrale: gestisce l’attenzione e la coordina con altri sistemi
  • ciclo fonologico: mantenimento dell’informazione
  • taccuino visuo-spaziale: si occupa di aspetti legati allo spazio in cui ci si muove
  • buffer episodico: integra informazioni di diversa natura rendendo possibile la costruzione di episodi che viviamo nella quotidianità

Come utilizziamo la memoria di lavoro?

Utilizziamo la memoria di lavoro praticamente ogni giorno, è quel sistema che mettendo da parte varie parti di un’informazione utilizza quando è il momento i vari pezzetti dell’informazione stessa incastrandoli nel modo giusto, in modo tale da mantenere le informazioni nella memoria altrimenti queste andrebbero perse. Con il passare del tempo l’informazione iniziale viene conservata nella memoria a lungo termine e a mano a mano viene ampliata e aggiornata tramite il buffer episodico (Baddeley 2000,2017).

Perchè è cosi importante?

Spesso quando parliamo di disturbi dell’apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia) o disturbi attentivi, si evidenzia una difficoltà di memoria, in realtà la memoria non è una sola ma ne esistono molti tipi e una di essa è proprio la memoria di lavoro. In particolare in diverse ricerche è emerso che che la memoria di lavoro sia una delle funzioni cognitive utilizzata per svolgere operazioni aritmetiche, ma è fondamentale anche la comprensione verbale e l’utilizzo della memoria a lungo termine, quindi un deficit nella memoria di lavoro può causare l’emergere di difficoltà soprattutto negli apprendimenti scolastici.

Per approfondire:

Cosa fare in caso di deficit di memoria di lavoro?

E’ importante proporre fin dai primi anni di scuola attività che stimolino e sviluppino della memoria di lavoro, ad esempio ridurre il sovraccarico cognitivo, utilizzare la sintesi vocale, gli audiolibri, è utile anche creare occasioni di gioco e di apprendimento per allenarsi soprattutto con i più piccoli, far utilizzare il gioco del memory, risulta importante inoltre far conoscere agli studenti, ad esempio, il proprio funzionamento neuropsicologico e dare consigli su come stimolare la memoria e allenarla.