Disturbi dell’apprendimento e Didattica a Distanza

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Disturbi dell’apprendimento e Didattica a Distanza

La didattica a distanza (DaD) è stata uno strumento utile per molti ragazzi e insegnanti che, durante la pandemia, hanno potuto continuare a intrecciare e mantenere relazioni con persone che da un giorno all’altro, a più riprese, hanno dovuto smettere di vedere.

Nonostante lo spaesamento iniziale, il mondo dell’istruzione ha mostrato il suo carattere tenace e si è messo in gioco per preservare gli apprendimenti didattici, relazionali e cognitivi che formano il nostro tessuto scolastico. Eppure, dalla mia esperienza lavorativa con ragazzi con disturbi dell’apprendimento, è emerso come la DaD, nel modo in cui è stata applicata nella maggior parte delle scuole italiane, sembra abbia penalizzato questi ragazzi.

Appare una situazione paradossale, perché molti di loro usavano già la tecnologia per fare scuola, eppure anche a distanza sembrano aver accusato le stesse difficoltà che riscontrano in presenza.

Didattica a distanza: Maggiori difficoltà e una nuova alleanza scuola-famiglia

Queste difficoltà in parte sono state dovute al cambiamento, per non dire annullamento, delle routine e alla perdita dei propri spazi ben definiti: il luogo in cui si faceva scuola era lo stesso in cui ci si rilassava e magari anche lo stesso in cui i genitori lavoravano. Le capacità di programmazione della settimana e di cura del proprio materiale che molti ragazzi con diagnosi hanno faticosamente acquisito, improvvisamente sono venute meno (Brembati, Donini, 2014); riprogrammare la routine e organizzare un nuovo spazio, non è stato semplice, poiché l’incertezza della situazione non ha permesso di definire programmi certi e lo spazio della casa è diventato piccolo per tutti i componenti della famiglia (Cornoldi et al., 2015).

Tali premesse possono diventare uno spunto interessante per ripensare alla modalità di fare scuola e un possibile punto di partenza è concentrarci sugli aspetti positivi che hanno sempre abitato i nostri contesti scolastici e su quelli che questa situazione ha comunque portato: l’alleanza scuola-famiglia, la possibilità di potenziare abilità carenti prendendoci i tempi necessari, anche tramite attività extrascolastiche, le enormi potenzialità e la creatività dei nostri ragazzi (Moè, Friso, 2014).

Come affrontare le regressioni avvenute durante la Didattica a Distanza

Alcuni genitori con cui sono entrata in contatto hanno osservato delle “regressioni” nei loro figli durante il periodo di DaD, rispetto alle conquiste raggiunte precedentemente, in particolare nella comprensione di un testo, nella capacità di attenzione e di organizzare e gestire il tempo di studio. Si tratta di regressioni normali, ma che possono essere recuperate e rafforzate con la complicità degli altri componenti della famiglia e soprattutto degli insegnanti.

Ecco che il ruolo degli insegnanti e la famosa alleanza scuola-famiglia diventa strumento fondamentale di cui i genitori possono usufruirne: comunicate con gli insegnanti dei vostri figli e stilate un progetto altro, che risponda ai bisogni e alle necessità dello studente nel qui ed ora, sia didattiche che non.

Una volta rinforzata o stabilita l’alleanza con il corpo docenti, è il momento di coinvolgere gli altri componenti della famiglia e la creatività di ciascuno, così da rinforzare le capacità di comprensione, di attenzione e di organizzazione del tempo, attraverso attività che si possono svolgere insieme, che spaziano da quelle culinarie, a quelle ludiche: cucinare una torta o una pizza, seguendo tutti i passaggi e i tempi della ricetta, fare giochi in scatola, giochi di società o gare di velocità.

Conclusioni

In definitiva, una volta conclusa l’esperienza della Dad e a distanza di tempo dalla pandemia del 2020, diventa fondamentale ripensare il sistema scolastico, dando maggior spazio all’apprendimento e all’allenamento di quelle che sono le competenze trasversali alla didattica, ma di cui la didattica si nutre: le famose “soft skills”, sia cognitive che emotive (Andrich, Turrini, 2015).

a cura di Letizia Faroni

Riferimenti bibliografici:

  • Andrich S., Turrini M., SOS esame di terza media. Strategie e consigli su come affrontare le prove per ragazzi con dislessia e altri DSA, Erickson, Trento, 2015;
  • Brembati F., Donini R., DSA e compiti a casa. Strategie per rendere efficace lo studio e lo svolgimento dei compiti, Erickson, Trento, 2014;
  • Cornoldi C.&co., Studio efficace per ragazzi con DSA. Un metodo in dieci incontri, Erickson, Trento, 2015;
  • Moè A., Friso G., L’ora dei compiti. Come favorire atteggiamenti positivi, motivazione e autonomia nei propri figli, Erickson, Trento, 2014.