IL DSA DELLA MATEMATICA: LA DISCALCULIA E I NUOVI APPROCCI

Il DSA della Matematica: la Discalculia e i Nuovi Approcci

IL DSA DELLA MATEMATICA: LA DISCALCULIA E I NUOVI APPROCCI

Il nostro cervello fin dalla nascita è predisposto all’elaborazione dell’informazione di tipo numerico: Antell e Keating (1983), sfruttando la tecnica di abituazione/disabituazione, hanno mostrato a neonati, da uno a dodici giorni di vita, dei cartoncini con disegnati due pallini neri posti a distanza variabile.

Dopo ripetute visualizzazioni, i bambini incominciavano a porre meno attenzione ai disegni, essendosi abituati alla loro presentazione; appena i pallini presentati cambiavano in numerosità, diventavano tre, notavano il cambiamento tornando a “guardare” la nuova configurazione.

L’abilità di discriminare tra i due insiemi si manteneva anche quando si procedeva per sottrazione, mostrando prima tre elementi e poi due. I neonati, quindi, possiedono l’abilità di discriminare fra piccole quantità numeriche.

IL MODELLO DEL TRIPLO CODICE

Nell’ambito degli studi di cognizione numerica uno dei modelli più diffusi è quello del triplo codice (Dehaene, 1992). Le ricerche hanno portato a ritenere che l’informazione numerica è processata in diverse zone del cervello a seconda della modalità (codice) in cui è presentata. Ognuno dei codici analogico, visivo-arabico e verbale svolge determinati compiti e processa diversi tipi di input e output. Tra loro comunicano attraverso vie di collegamento:

  • Le vie che dal codice visivo-arabico e verbale si connettono al codice analogico sono semantiche perchè hanno un significato numerico, cioè veicolano informazioni sulla quantità. Se un alunno sa rappresentare il numero “5” (in formato arabico e verbale) in quantità analogica, per esempio disegnando cinque quadrati, è riuscito a costruire una connessione semantica fra i codici;
  • Le vie che connettono il codice visivo-arabico a quello verbale sono asemantiche perchè non portano alcun significato numerico: un alunno potrebbe imparare le associazioni  verbali numero-parola senza conoscere il significato relativo alla quantità associata.

CHE COSA E’?

Il nostro cervello è dunque predisposto all’elaborazione delle quantità secondo due principali meccanismi:

  • Uno preposto all’individuazione esatta di piccole quantità;
  • Uno predisposto alla stima approssimata di quantità maggiori, di cui la capacità di stima è il risultato.

In definitiva, il codice analogico (che corrisponde alla rappresentazione della numerosità quando presentata in formato analogico), il codice visivo-arabico e quello verbale sono collegati in via asemantica diretta: questa permette la trasformazione del suono dei numeri nella loro rappresentazione scritta e viceversa, pur non implicando una conoscenza semantica, per accedere a questa informazione è necessaria l’attivazione del codice analogico.

I DISTURBI E LE DIFFICOLTA’

L’organizzazione Mondiale della Sanità definisce la discalculia evolutiva come “un disturbo a base organica, geneticamente determinato ed espressione di una disfunzione cerebrale” (OMS). Sebbene la definizione la identifichi come un “disturbo” a carico del sistema nervoso centrale, a oggi in Italia, il 20% degli alunni viene segnalato per difficoltà anche gravi nel calcolo.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5; American Psychiatric Association, 2011) classifica la discalculia all’interno dei Disturbi specifici dell’apprendimento. Le difficoltà nel padroneggiare  il concetto di numero, la memorizzazione di fatti aritmetici, il calcolo e il ragionamento matematico devono manifestarsi per almeno sei mesi, nonostante siano stati effettuati interventi mirati.

NUOVI APPROCCI E STRATEGIE PER AFFRONTARE IL DISTURBO

Negli ultimi anni si è cercato di mettere in atto strategie utili nel favorire un potenziamento che possa andare a sviluppare un recupero efficace, mirato a promuovere l’autonomia massimizzando le potenzialità dell’ alunno. Ci sono vari e molteplici aspetti che possono essere recuperati e potenziati come:

  • I PROCESSI DI CONTEGGIO, verificare e consolidare vari principi come, la corrispondenza biunivoca, la cardinalitàl’astrazione, e l’irrilevanza dell’ordine;
  • I PROCESSI SEMANTICI, arrivare a collegare  il numero arabico al referente semantico;
  • I PROCESSI LESSICALI, attribuire correttamente il nome dei numeri;
  • PROCESSI SINTATTICI, potenziare la capacità  di far comprendere che le cifre assumono un valore diverso a seconda della posizione in cui sono collocate all’interno del numero;
  • CALCOLO A MENTE, applicare strategie quali: la composizione e la scomposizione; il raggruppamento; l’arrotondamento alla decina; le proprietà delle quattro operazioni; il recupero dei fatti numerici.
  • CALCOLO SCRITTO, in realtà anche se il supporto cartaceo alleggerisce il carico cognitivo, è bene raccomandare attività che prevedano il calcolo a mente con uso di strategie piuttosto che una continua ripetizione di calcoli scritti.