DSA E SCUOLA: LEGGE 170/2010
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento si manifestano con la scolarizzazione; si tratta di bambini con intelligenza quantomeno nella norma, a volte anche spiccata, ma nei processi di apprendimento della letto-scrittura o del calcolo incontrano importanti e persisenti difficoltà.
Dunque è per prima la scuola, insieme alla famiglia, a dover rispondere a tali difficoltà, nel bene del bambino.
A definire i “doveri” della scuola ci pensa la Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento scolastico”.
All’articolo 2 si evidenziano le finalità del legislatore in favore delle persone con DSA:
« a) garantire il diritto all’istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale».
All’articolo 3 la legge definisce chi può fare diagnosi di DSA e prosegue affermando il compito della scuola, fin dalla scuola dell’infanzia, di attivare interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti.
Importante è anche l’articolo 5 “Misure educative e didattiche di supporto”, in cui si delinea il diritto degli studenti con DSA ad usufruire di strumenti compensativi e misure dispensative nelle scuole di ogni ordine e grado e nel percorso di studi universitario; l’uso di una didattica individualizzata e la possibilità di esami personalizzati, sia di valutazione, sia nei test di ingresso all’università sia negli esami di profitto universitari.
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