COME POTENZIARE LE COMPETENZE ORTOGRAFICHE NEI DSA
La disgrafia e la disortografia sono i due Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) a carico della scrittura riconosciuti dalla Legge 170/2010. Tali disturbi sono riconducibili a una compromissione nei processi su cui si basa il compito di trascrizione.
L’apprendimento della scrittura si basa su abilità cognitive relative agli aspetti linguistici (abilità fonologiche) e gli aspetti esecutivo-motori (abilità visuo-percettive, abilità motorie e abilità visuo-spaziali) che riguardano:
- l’accuratezza della motricità fine (osservabile, per esempio, nel modo in cui il bambino sa allacciarsi le scarpe, afferrare gli oggetti, abbottonarsi il grembiule);
- la prensione dello strumento (che spesso viene appresa per imitazione);
- il controllo della postura e nello specifico il lavoro sinergico e coordinato dei movimenti della mano, del polso, del gomito e della spalla (aspetti che è possibile osservare nella precisione con cui il bambino colora una figura o realizza semplici disegni amano libera, valutando anche dopo quanto tempo appare affaticato o se durante l’esecuzione del disegno è contratto o rigido);
- la coordinazione occhio-mano;
- il controllo della pressione di scrittura, della velocità e della direzione;
- la capacità di ricordare e coordinare i pattern motori necessari alla trascrizione della lettera che rappresenta meglio il fonema e la grandezza relativa (proporzioni tra le parti che costituiscono le lettere9 e assoluta (la scrittura tende a rimpicciolirsi dopo il primo ciclo di scolarizzazione9 delle parti delle lettere, la spaziatura tra le lettere e tra le parole (subisce l’effetto del cambiamento di stile nella scrittura);
- l’allineamento delle lettere sul rigo (migliora con l’avanzamento scolastico);
- il supporto della mano non scrivente(può avere un ruolo di facilitatore se tiene fermo il foglio oppure, come spesso si osserva, può contribuire a una postura errata se l’alunno vi appoggia la testa.
COSA PREVEDONO LE LINEE GUIDA SUI DSA?
Nelle linee guida sui DSA (MIUR, 2011) si fa presente la complessità nell’acquisizione delle abilità di lettura e scrittura, suggerendo modalità di didattica individualizzata per quegli alunni che presentano tempi più lunghi di acquisizione e di sviluppo:
(MIUR, 2011)L’insegnante si dovrà soffermare per un tempo più lungo sui fenomeni più complessi graficamente e dovrà dare indicazioni precise sul movimento che la mano deve compiere, sulla direzione da imprimere al gesto, sulle dimensioni delle lettere rispetto allo spazio del foglio o del supporto di scrittura (cartellone, lavagna) […]. In questo modo l’alunno con difficoltà potrà avere modelli di riferimento e parametri precisi.
Un’adeguata personalizzazione della didattica della scrittura dovrà prevedere l’osservazione precoce delle abilità motorie, come elemento fondamentale di partenza. Già nella scuola dell’infanzia, attraverso le attività motorie e grafiche gli insegnanti hanno la possibilità di rilevare difficoltà grafo-motorie, di orientamento e integrazione spazio-temporale, di coordinazione oculo-manuale e motoria generale o la parziale acquisizione della dominanza laterale.
POTENZIAMENTO ED INTERVENTI
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Il programma di intervento rivolto a un bambino con disgrafia ha l’obiettivo di riabilitare le prassie della scrittura nelle componenti di orientamento, direzione, ampiezza e velocità dei pattern grafo-motori fortemente compromessi. Difficoltà in questi aspetti sono maggiormente visibili nell’ambiente scolastico soprattutto durante la scuola primaria. In particolare l’intervento deve tenere conto del fato che la manifestazione di queste difficoltà si presenta a diversi livelli:
- nella scrittura irregolare dei segni alfabetici e numerici;
- nella gestione dello spazio del foglio mancato rispetto delle righe e dei margini che porta a un’inadeguata gestione dello spazio sul foglio);
- nei parametri temporali (ritmo di scrittura alterato, spesso troppo lento);
- nella prensione (impugnatura scorretta dello strumento di scrittura ecc.);
- in abilità visuo-motorie associate (scarsa abilità nella copia, nella riproduzione di figure geometriche e nel disegno).
L’INTERVENTO RIABILITATIVO E DIDATTICO
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E’ necessario distinguere tra due tipi di intervento, quello riabilitativo e quello didattico, il primo è condotto da uno specialista e il secondo è promosso dalla scuola. L’intervento riabilitativo ha il compito di riabilitare la scrittura dei grafemi attraverso l’insegnamento dei pattern grafo-motori. Durante questo percorso si darà importanza all’ordine e alla direzione dei movimenti necessari per eseguire il modello grafico di riferimento, cercando di sostenere le abilità visuo-spaziali che permettono di controllare la dimensione delle lettere, la loro disposizione sul foglio, le distanze tra le lettere e tra le parole, la loro proporzionalità all’interno della pagina (Blason et al., 2004).
L’intervento didattico che la scuola può promuovere, invece, si può inserire in un’ottica preventiva delle difficoltà di scrittura all’interno del foglio attraverso l’esecuzione di semplici disegni grafici, come le note “cornicette”, per poi passare alla scrittura di singole lettere utilizzando per esempio immagini comuni nell’identificazione delle forme e dei movimenti necessari per eseguire il grafema target.
E’ opportuno infine sottolineare che l’acquisizione di una competenza strumentale è legata alla ripetizione efficace degli esercizi: il tempo necessario per il consolidamento di un’acquisizione può essere molto diverso da soggetto a soggetto, quindi sarà compito fondamentale “variare” il contenuto degli esercizi finché l’allievo non sarà in grado di arrivare ad una prestazione sufficiente, ma anche il “graduare” gli esercizi sarà importante nell’evoluzione positiva del superamento/miglioramento delle criticità.