La scrittura in corsivo: utile per favorire l’apprendimento

La scrittura in corsivo: utile per favorire l’apprendimento

I bambini si approcciano ai compiti di produzione scritta con un personale bagaglio di conoscenze, competenze e abilità e con diverse capacità cognitive, sociali, linguistiche.

Scrivere è un processo molto complesso che necessita di un sostegno mirato allo sviluppo dell’acquisizione di queste abilità.

L’apprendimento del processo di produzione scritta, data la sua complessità, necessita di una gradualità maggiore rispetto a quella che viene riservata ad altri processi dello scrivere, come l’acquisizione delle strumentalità di base.

La produzione scritta infatti richiede tempi distesi e una messa a punto di strategie e attività diversificate in base ai prerequisiti e alle conoscenze degli alunni.

Che cos’è la scrittura in corsivo

La scrittura corsiva o semplicemente corsivo è il nome che si dà a un tipo di scrittura dal tracciato rapido che nasce dalla semplificazione delle scritture a lettere staccate.

L’espressione scritta è probabilmente l’abilità più difficile da insegnare perché è la forma più complessa di comunicazione. Tutti noi dobbiamo scrivere, in una forma o nell’altra, nel corso della nostra vita, ma in qualche punto lungo il percorso di apprendimento alcuni studenti si trovano a detestare la scrittura.

Recentemente sono stati condotti moltissimi studi sugli interventi di recupero e sostegno nell’area della scrittura espressiva con allievi con difficoltà. Questi studenti (con DSA o BES) hanno problemi a generare idee e a organizzarle, a produrre testi corretti dal punto di vista formale (per esempio, ortografia, punteggiatura ecc.)

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Perché si incontrano molte difficoltà nella stesura del corsivo

Per un positivo apprendimento della scrittura in generale e di quella in corsivo è necessario, fin da subito, verificare alcune abilità di base, le funzioni che verificano i processi di apprendimento della scrittura in generale e quella in corsivo sono:

  • ABILITA’ VISUO-PERCETTIVE: tutte le operazioni che il nostro cervello compie in merito all’interpretazione e all’organizzazione degli elementi fisici che costituiscono uno stimolo;
  • ABILITA’ LINGUISTICHE: riguardano le nostre abilità di base come l’ascoltare, leggere, parlare, scrivere;
  • ABILITA’ METALINGUISTICHE: è l’abilità di riflettere sulla lingua e manipolarne i tratti strutturali;
  • ABILITA’ FONOLOGICHE: riguarda la capacità di percepire, riconoscere, elaborare e manipolare i suoni che costituiscono le parole.

A questa serie di abilità si affiancano altre che svolgono una funzione tipicamente manuale:

  • LA PRESSIONE: è la forza, la potenza, l’energia del tratto grafico;
  • LA VELOCITA’: riguarda la rapidità o la lentezza della scrittura. La velocità aumenta mano a mano che il gesto si automatizza e l’abilità grafo motoria è acquisita;
  • IL RITMO: è il pulsare ordinato degli elementi del tracciato grafico. Il bambino produce o riproduce una sequenza di tratti seguendo un ritmo che si esprime associando al tratto un movimento o un suono;
  • LA RESPIRAZIONE: è il ritmo della scrittura, il tempo, la pausa, il giusto spazio tra lettere e parole;
  • LA DIREZIONALITA’ GRAFICA: come nello stampato e nello script, così anche nel corsivo le lettere sono formate da linee orizzontali, verticali, oblique, da cerchi e semicerchi ed è importante scriverle tenendo conto della direzionalità grafica a cui il bambino deve essere educato;
  • LA DIMENSIONE GRAFICA: riguarda la dimensione dei grafemi e la necessità che le parti dei grafemi siano proporzionate non solamente in altezza e larghezza ma anche nel rispetto delle tre zone grafiche (mediana, superiore, inferiore);
  • LE ZONE GRAFICHE: riguardano la dimensione dei grafemi e la loro collocazione nello spazio grafico.

Perché il corsivo svolge un ruolo importante nell’apprendimento

Nel corsivo è indubbio, si riversano tratti personali sia di ordine psico-emotivo che di natura grafo-motoria, prassica, lo scrivere diventa un coinvolgimento di varie abilità e funzioni psichiche, migliora l’attenzione e incentiva la motivazione allo studio, permettendo l’espressione di sé, e incoraggia la creatività e l’originalità. In una società come la nostra fatta di tastiere, il corsivo sembra diventare difficile soprattutto nei primi approcci.

Da recenti studi neurologici si evince che usare la tastiera attiva solamente la parte sinistra del cervello, utilizzando carta e penna, invece, si attivano l’emisfero sinistro, la zona frontale inferiore e la corteccia parietale posteriore, queste sono aree indispensabili e vengono utilizzate anche quando ci si allaccia le scarpe o si abbottona una camicia, e a differenza dello stampato lo scrivere in corsivo stimola il pensiero logico-lineare, cioè quello che permette di associare idee in modo sequenziale, infine è dimostrato che bambini che utilizzano quotidianamente il corsivo hanno un’attività neuronale più sviluppata a coloro che utilizzano lo stampatello o la tastiera, inoltre si attivano  zone del cervello connesse  al pensiero, linguaggio, memoria.

 

di Simona Sartoretto