I CAMPANELLI DI ALLARME CHE POSSONO FAR SOSPETTARE UN DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
È sempre più evidente la necessità di aiutare genitori e insegnanti ad individuare prontamente i campanelli di allarme di un DSA. Le difficoltà incontrate dai ragazzi a scuola o in tutti quei contesi in cui sono richieste le abilità strumentali, sono molto differenti e variegate. Nonostante ciò gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento sono contraddistinti da una serie di tratti comuni: imparare a riconoscerli è fondamentale per intervenire precocemente e costruire percorsi riabilitativi mirati e individualizzati.
Anche se le difficoltà nell’apprendimento si manifestano con più evidenza durante la scuola primaria, soprattutto tra la seconda e terza elementare, i primi segnali iniziano a palesarsi molto prima, durante la scuola dell’infanzia e possono dipendere da diverse caratteristiche dello sviluppo cognitivo e neuropsicologico.
Per una corretta acquisizione degli apprendimenti, infatti, si rendono necessari una serie di prerequisiti dell’apprendimento, indispensabili per lo sviluppo delle abilità cognitive di base.
Difatti i processi di elaborazione linguistica, attentiva e mnestica, iniziano a svilupparsi molto precocemente cosicché, verso i 4 o 5 anni, i bambini potrebbero presentare problemi in diverse aree cognitive.
Ad esempio, in questa fase, potrebbero manifestarsi problemi di memoria e disattenzione, cosiccome uno scarso orientamento nel tempo e difficoltà a differenziare tra destra e sinistra. A livello motorio, invece, i bambini potrebbero apparire palesemente scoordinati e goffi nei movimenti.
Con l’entrata nella scuola primaria queste difficoltà cognitive iniziano ad estendersi, inglobando sia le capacità di lettura, scrittura e del calcolo, che gli aspetti più strettamente legati alla sfera emotiva e socio-relazionale.
Scopriamo insieme quali sono i diversi ambiti in cui le difficoltà di apprendimento dei bambini con DSA emergono con più evidenza.
A cura della Dott.ssa M. Rosaria Mottola, Psicologa Esperta in Neuropsicologia Clinica dell’Età Evolutiva, dell’Adulto e dell’Anziano