Strumenti compensativi nei DSA: un diritto dello studente
Cosa sono i Disturbi Specifici Dell’Apprendimento
I disturbi specifici dell’apprendimento sono disturbi di origine neurobiologica che riguardano le abilità di lettura, scrittura e calcolo.
In particolare si distinguono 4 disturbi specifici:
- dislessia: lettura lenta, faticosa , imprecisa, poco fluente;
- disgrafia: tratto grafico illeggibile, lettere distorte (molto grandi o molto piccole), scorretta gestione dello spazio/foglio;
- disortografia : presenza di errori ortografici durante la scrittura;
- discalculia: difficoltà nell’eseguire calcoli scritti ed a mente, nel memorizzare formule aritmetiche e geometriche e procedure aritmetiche.
Secondo il Ministero dell’Istruzione, in Italia ci sono 298.114 alunni a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento, pari al 4,9% del totale degli alunni (Fonte: Mi-DGSIS – Ufficio Gestione Patrimonio).
Per approfondire: Corsi Online DSA
Strumenti compensativi: un diritto degli studenti con DSA
Per gli studenti con DSA l’art. 5 della legge 170 del 2010 prevede che: ”gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari”. La stessa norma prevede alla lettera b): “l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche…”
A cosa servono e quali sono gli strumenti compensativi
Gli strumenti compensativi sono strumenti che compensano le difficoltà degli studenti dovute alla presenza di uno o più DSA. Secondo le Linee Guida del 2011, sono “strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”.
Essi quindi rendono la prestazione scolastica più produttiva e vanno scelti in base alle esigenze del singolo studente e variano a seconda del disturbo diagnosticato.
Essi sono:
- la sintesi vocale, che trasforma la prestazione di lettura in prestazione di ascolto per gli studenti dislessici;
- i software di video scrittura con correttore ortografico per gli studenti disortografici;
- la calcolatrice, la calcolatrice parlante, le linee dei numeri per le operazioni di calcolo per gli studenti discalculici;
- tabelle, mappe concettuali, formulari, tavole pitagoriche per la memorizzazione ed esposizione di informazioni.
Il Piano didattico personalizzato (PDP): cosa è, a cosa serve, chi lo redige, quando va redatto.
Gli studenti con DSA hanno quindi diritto ad utilizzare tali strumenti e, come previsto dalla legge n.170 del 2010, gli strumenti compensativi vanno inseriti nel Piano Didattico Personalizzato (PDP), ovvero un documento ufficiale che tutela gli studenti con DSA e che è obbligatorio a seguito di una diagnosi certificata di Dsa.
Infatti, secondo il Decreto Ministeriale 5669 del 2011, “la scuola garantisce gli interventi per gli studenti con DSA anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate”.
Il PDP va redatto e sottoscritto contestualmente dalla famiglia, insegnanti, dirigente scolastico, tutor dell’apprendimento e chiunque graviti attorno allo studente stesso ovvero i cd. caregivers (terapisti, logopedisti, psicologi).
Il PDP va presentato entro i primi mesi dell’anno scolastico, nello specifico entro il 30 novembre. Durante l’anno il PDP può essere modificato o aggiornato in base alle necessità dell’alunno, come previsto dalla legge n. 170 del 2010 e dal D.M. 5669/2011.
Articolo a cura della Dott.ssa Luisa Petrocelli