FAVORIRE L’APPRENDIMENTO CON LA LEARNING READINESS
Il concetto di Learning readiness indica tutto quel vasto insieme di conoscenze, abilità atteggiamenti, che devono essere acquisiti prima delle conoscenze. In definitiva, è certo che gli apprendimenti pregressi sono la miglior base per costruire altri apprendimenti, possedere un buon livello di readiness ossia “prontezza” cognitiva ad esempio nella scuola dell’infanzia permette di affrontare con serenità le sfide dell’apprendimento che si presenteranno nel corso dell’anno scolastico.
E’ necessario potenziare i processi cognitivi per favorire l’apprendimento, ad esempio, se uno studente ha chiare le proprietà delle quattro operazioni potrà più agevolmente eseguire calcoli mentali; se sa come estrarre l’idea principale da un testo, potrà più facilmente comprendere nuovi testi, ecc. Per poter acquisire e padroneggiare pienamente determinate acquisizioni è quindi necessario che lo studente padroneggi un insieme di apprendimenti che vengono funzionalmente prima, questa metodica è necessariamente importante anche quando ci riferiamo ai DSA (disturbi specifici dell’apprendimento).
GLI ANNI 50 GETTANO LE BASI PER UNA NUOVA IDEA DI APPRENDIMENTO
Negli anni ’50, l’innovazione didattica ispirata all’attivismo deweyano inizia a vacillare, ciò che era convinzione del filosofo e pedagogista non era di fatto più importante, esso aveva l’idea di una scuola attiva che si basava sull’esigenza di aiutare l’alunno a formare la sua personalità attraverso la sua occupazione in lavori manuali, con l’aiuto dell’insegnante e interagendo con i compagni. Da quel momento questo principio lasciò lo spazio ad una nuova svolta che portò ad una nuova didattica dal taglio oggettivistico, che dominerà in Occidente fino agli anni ’80, quando ad essa subentrerà una nuova insegnamento di taglio costruttivistico la quale proponeva:
- l’apprendimento come costruzione di conoscenza;
- la rappresentazione della realtà;
- le pratiche riflessive;
- il legame tra astrazione e concretezza;
- legame tra conoscenza e contesto;
- costruzione cooperativa della conoscenza.
QUALI SONO LE COMPONENTI DELLA LEARNING READINESS?
Tra le componenti della learning readiness rientrano: Le conoscenze , abilità, atteggiamenti.
Le conoscenze:
Dizionari, glossari, immagini sinottiche sono un ausilio alla alla costruzione della conoscenza concettuale, che fa riferimento alle categorie di pensiero utili per ragionare. Accanto alla conoscenza concettuale sono necessarie poi la conoscenza fattuale, che fa riferimento a dati, fatti, eventi accaduti, e la conoscenza procedurale, che fa riferimento a “come si fa” una certa cosa. Un’ultima categoria di conoscenza utile è la conoscenza metacognitiva, relativa al proprio funzionamento cognitivo, che rende l’allievo consapevole di come utilizzare al meglio le proprie capacità.
Le abilità:
Lo studente deve essere dotato anche delle abilità necessarie per utilizzare in modo opportuno le proprie conoscenze. Le abilità che rientrano nella learning readiness e che possono essere potenziate mediante opportuni percorsi di formazione sono:
- Cogliere gli elementi essenziali di un testo;
- Riassumere le idee principali presenti nel testo;
- Ricavare implicazioni a partire dalle informazioni presenti in un testo;
- Analizzare il testo di un problema per distinguere i dati utili e non utili;
- Selezionare gli elementi informativi;
- Formulare ipotesi di soluzione.
Gli atteggiamenti:
E’ necessario che lo studente adotti i giusti atteggiamenti verso le situazioni di apprendimento che si trova ad affrontare, quelli che rientrano in una buona learning readiness sono:
- Persistere nei compiti assegnati;
- Gestire l’impulsività;
- Pensare in maniera flessibile;
- Riflettere metacognitivamente sulle proprie interpretazioni e azioni;
- Fare le giuste domande;
- Raccogliere informazioni da molteplici fonti informative;
- Affrontare con un atteggiamento positivo problemi che in quel momento necessitano di uno sforzo cognitivo;
- Essere aperto all’apprendimento continuo, manifestando interesse per le sfide sempre nuove.
di Simona Sartoretto – O.S.A e Tutor DSA
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