L’uso dello smartphone nei bambini può incidere sull’apprendimento?
I minori si avvicinano all’uso dello smartphone a un’età sempre più bassa, attratti dall’opportunità di comunicare senza limiti di spazio e di tempo, e i videogiochi online offrono loro la possibilità di interagire con altri utenti in rete.
BAMBINI E SMARTPHONE: UN PO’ DI NUMERI
Dal report EU Kids Online Italy del 2018 si evince che lo smartphone viene usato quotidianamente dal 51% dei bambini di 9-10 anni per navigare online. È quindi importante avviare per tempo opportune azioni educative.
L’educazione a un uso responsabile e consapevole di internet comprende non solo la conoscenza strumentale dei dispositivi, del linguaggio specifico e delle regole per navigare in sicurezza, ma anche quella degli effetti sociali e psicologici legati all’interazione nel web.
L’uso inappropriato dello smartphone incide anche al livello della concentrazione e dell’attenzione, i bambini soprattutto prima del raggiungimento del 3° anno di vita, hanno ridotti tempi di concentrazione ed attenzione sostenuta, mentre una bambino di cinque anni può generalmente concentrarsi su un’attività dai 10 ai 25 minuti, in quanto aumentano i livelli di selezione degli stimoli ambientali, un bambino di 10 anni potrebbe essere in grado di impiegare il doppio del tempo.
Con questo si vuole porre in evidenza che l’utilizzo senza limiti dello smartphone potrebbe influenzare le funzioni attentive e le performance soprattutto nel contesto di apprendimento dello sviluppo cognitivo, come la scuola, inoltre secondo uno studio della Rutgers University pubblicato da Journal of Behavioral Addictions, l’uso dei dispositivi impedirebbe al cervello di ricaricarsi portando a livelli di maggiore distrazione rendendo molto difficile ripristinare l’attenzione su quello che si stava facendo.
L’EFFICACIA DI TRAINING COMPUTERIZZATI PER I DSA
Anche se a livello generale si ritiene opportuno controllare l’uso quotidiano degli smartphone, capita che il loro utilizzo sia valido quando vengono introdotti per apportare dei miglioramenti nei DSA. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento o DSA sono disturbi del neurosviluppo che compaiono con l’inizio della scolarizzazione e riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente.
Questa categoria diagnostica comprende la condizione nota come dislessia evolutiva, descritta come un disturbo dell’apprendimento di origine neurobiologica caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata, veloce e automatizzata.
Alcuni studi hanno evidenziato che l’uso del dispositivo con l’utilizzo di allenamenti specifici per migliorare le abilità di lettura ha portato ad un giovamento rispetto alla problematica in questione. Tra gli allenamenti cognitivi maggiormente vantaggiosi oggi si individuano, infatti, quelli che implicano l’uso del computer/smartphone (Pasqualotto e Venuti, 2020). Questi strumenti, permettono l’utilizzo di una grande varietà di stimoli, standardizzazione dei compiti, immersione in un mondo virtuale simile a quello reale, divertimento, storie, musica (Mishra et al., 2014; Mishra et al., 2016). L’apprendimento, infatti, è facilitato da adeguate contingenze di ricompensa, da un maggiore controllo attenzionale, dalla possibilità di avere feedback e di misurarsi con livelli sempre più complessi.
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È in questo senso che ultimamente si considera l’allenamento tramite i videogiochi, l’esperienza di apprendimento esemplare (Bavalier e Green, 2019). Al fine di garantire un apprendimento ottimale in termini di permanenza ed efficienza, il videogioco dovrebbe essere caratterizzato da creatività, feedback immediato, ricompensa, obbietivi chiari, sfide adatte al livello di abilità del concorrente, trama coinvolgente e clima di gioco appropriato (Kiili, 2005). Tutte queste caratteristiche sono volte ad aumentare la motivazione del soggetto e a garantire, quindi, la costanza necessaria nell’allenamento per produrre apprendimento e neuroplasticità (Bavelier e Green, 2019). Oggi, infatti, si parla di videogiochi a circuito chiuso per identificare quei videogiochi di alto livello validati scientificamente e progettati per avere caratteristiche riconosciute efficaci per il miglioramento delle funzioni cerebrali (Mishra et al., 2016).
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELL’USO DELLO SMARTPHONE A SCUOLA?
Se quindi in alcuni ambiti l’uso dello smartphone può risultare utile, persistono i diversi svantaggi, come si è potuto osservare, a carico della memoria e dell’attenzione. A scuola è uno strumento sempre più usato e frequente, dal divieto assoluto si è passati alla discussione sulla sua utilità come strumento didattico, se da una parte rappresenta un’ opportunità per ammodernare la scuola e le sue strutture, dall’altro rappresenta una continua distrazione e limitazione alla creatività. Ci sono cinque punti fondamentali che mettono in risalto i pro e i contro dell’utilizzo dello smartphone a scuola e sono:
- Lo smartphone è uno strumento entrato a far parte della vita quotidiana e non può non trovare spazio all’interno della scuola;
- L’utilizzo eccessivo rappresenta un rischio per la scuola in quanto è una fonte di distraibilità per l’alunno,
- Può rappresentare uno strumento utile per affrontare temi sui rischi del web e del cyberbullismo;
- Lo smartphone stimola il lavoro di gruppo e la coesione della classe;
- L’uso dello smartphone peggiora il rendimento scolastico.