EFFICACIA DEL TRATTAMENTO COGNITIVO NEI DSA
A seguito di una diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), tra le indicazioni rivolte ai genitori ed agli insegnanti, oltre alle raccomandazioni alla personalizzazione della didattica, alla stesura di un Piano Didattico Personalizzato ed all’affiancamento di un tutor per lo svolgimento dei compiti a casa, figura l’indicazione ad intraprendere un ciclo di “trattamento cognitivo” o “riabilitazione cognitiva”.
Il trattamento cognitivo nei casi di DSA consiste in un intervento che mira ad allenare specificatamente l’abilità strumentale, lettura, scrittura o calcolo, risultata debole o deficitaria/atipica o non ancora emersa.
Nel caso si tratti di una semplice difficoltà di apprendimento, il trattamento velocizza e potenzia lo sviluppo della competenza fino a normalizzarla, fino a rendere cioè l’abilità strumentale del bambino equiparabile a quella dei suoi coetanei.
Nel caso si tratti di un vero e proprio DSA, il trattamento ha l’obiettivo di ridurre il deficit e di reperire formule facilitanti e/o alternative che permettano di compensarlo; pertanto, anche se il DSA non si ridurrà mai del tutto, il trattamento cognitivo punterà ad agire sugli effetti del disturbo, minimizzando l’impatto dello stesso sulla vita di tutti i giorni, al fine di raggiungere il miglior funzionamento possibile per il bambino, in termini di adattamento scolastico, successo formativo e benessere.
Affinchè questo avvenga è importante che il trattamento cognitivo, oltre ad essere dominio-specifico, sia intensivo, tempestivo ed il più possibile personalizzato e piacevole per il bambino.
Una volta effettuato il trattamento cognitivo, come valutarne gli esiti? In altri termini, come determinare se l’intervento è stato efficace o meno?
Tecnicamente un trattamento cognitivo è efficace se è in grado di determinare nel bambino un cambiamento clinicamente significativo.
Ma cosa si intende esattamente per cambiamento clinicamente significativo?
Il Documento d’Intesa, Raccomandazioni Cliniche sui DSA, prodotto a seguito della Consensus Conference (CC) del 2010, ha risposto al quesito circa la definizione dei criteri per stabilire se un trattamento ha prodotto un cambiamento clinicamente significativo.
“A. Partendo dalla definizione che un cambiamento clinicamente significativo, è un cambiamento nella prestazione dell’utente che
a) deriva dagli effetti del trattamento e non da fattori maturazionali o altri fattori esterni al trattamento;
b) è reale e non casuale;
c) è importante e non irrilevante e descrive il cambiamento che è significativo e percepito da parte del singolo paziente o dalle persone rilevanti per la vita dello stesso.
B. Si potrà considerare migliorato un utente che:
1. ha cambiato l’abilità oggetto del trattamento più di quanto atteso dal
cambiamento senza trattamento riabilitativo (criterio oggettivo);
2. questo cambiamento è considerato positivo ed è rilevato chiaramente oltre che dagli indicatori basati sui dati normativi anche dall’utente e/o dai suoi genitori ed insegnanti (criterio clinico) tramite intervista o risposta ad un questionario;
3. Il cambiamento è stabile ai controlli di follow-up di almeno sei mesi.”
In altre parole un trattamento cognitivo risulta efficace secondo i criteri della CC se:
1. Criterio Oggettivo: produce un cambiamento nell’abilità trattata, maggiore di quello che si avrebbe senza trattamento. Per rispondere alla domanda circa l’efficacia del trattamento in base al criterio oggettivo, diventa opportuno dunque confrontare l’evoluzione delle abilità strumentali di lettura, scrittura e calcolo nel campione normale con la crescita registrata nel bambino con DSA sottoposto a trattamento cognitivo specifico. Se le abilità trattate risultano aumentate in modo comparabile alla crescita che si ha nel campione, allora la conclusione sarà che il trattamento non ha prodotto un cambiamento clinicamente significativo, perché non diverso da quello atteso in base a fattori maturazionali. Al contrario, se la differenza tra l’evoluzione delle abilità strumentali nel campione e quella registrata nel bambino con DSA al termine del trattamento risulta significativa, la conclusione sarà che il trattamento è stato efficace perché ha prodotto un cambiamento nel bambino maggiore di quello che ci si poteva aspettare in assenza di un intervento riabilitativo.
2. Criterio Clinico: il cambiamento osservato dopo il trattamento è rilevabile clinicamente. In altre parole, sia i genitori che gli insegnanti devono poter riferire un sostanziale miglioramento del bambino nelle abilità trattate. Inoltre gli esiti devono essere rilevabili, sia in ambiente domestico che scolastico, anche in termini di aumento dell’autonomia, motivazione e self-efficacy, determinando un generale incremento del benessere del bambino.
3. Criterio di Stabilità: il cambiamento ottenuto dopo il trattamento risulta mantenersi stabile nel tempo. In questo caso una valutazione neuropsicologica di follow-up finalizzata all’esame delle abilità strumentali trattate, deve poter confermare che i risultati ottenuti dopo il trattamento si sono mantenuti nel tempo e che, laddove possibile, il bambino ha ripreso il suo percorso di apprendimento lungo la linea evolutiva tipica.
A cura della dott.ssa Anna De Nigris, Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Neuropsicologia
BIBLIOGRAFIA
- Consensus Conference. Disturbi Specifici dell’Apprendimento. 2010.
- Raccomandazioni Cliniche sui DSA. Risposte ai quesiti. Documento d’Intesa. Elaborato da parte del Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference DSA 2007 in risposta a quesiti sui disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento. Bologna, 2011