CONOSCERE I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
L’etichetta di “DSA”, oggigiorno, sembra essere entrata a far parte del gergo comune. Nonostante vi sia molta più informazione e formazione, soprattutto a livello teorico, sulla natura e sulle caratteristiche di questa condizione, in realtà, è sovente che nelle situazioni di vita quotidiana sia ancora molto difficile capire quando e come effettivamente un alunno manifesti un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Fortunatamente negli ultimi anni è andata aumentando la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra le diverse figure che si occupano della presa in carico e dell’organizzazione del piano di intervento dei DSA.
Si sta assistendo, infatti, a una maggiore cooperazione tra i professionisti dei vari settori: gli psicologi esperti o specialisti in Neuropsicologia che si occupano di valutazione, diagnosi e trattamento, gli insegnanti preposti alla formazione didattica e l’emergente figura del Tutor dell’Apprendimento per Alunni con DSA, volta al supporto extra-scolastico e alla strutturazione dei dopo-scuola specialistici.
Eppure, accade molto spesso che le difficoltà di apprendimento di un alunno con DSA non siano prontamente riconosciute – tanto dai genitori quanto dagli insegnanti – con la conseguente posticipazione della diagnosi e della possibilità di costruire precocemente un trattamento cognitivo e un piano didattico personalizzato (PDP) specificatamente adattato alle necessità dell’alunno.
Infatti, diversamente da quanto accade nei bambini con disabilità intellettive e/o fisiche, nei quali le limitazioni possono essere molto evidenti e condizionare profondamente tutti gli aspetti della vita quotidiana, il disturbo specifico di apprendimento si manifesta, quasi esclusivamente, in contesti nei quali sono richieste abilità strumentali specifiche: la lettura, la scrittura, il calcolo.
A ben pensarci è molto difficile, senonché improbabile, affermare che un ragazzo presenti difficoltà di apprendimento vedendolo giocare con gli amici oppure osservandolo in situazioni extra-scolastiche.
Il pensiero creativo e la fantasia, la vivacità e la spigliatezza, così come l’intelligenza, la capacità di trovare strategie cognitive alternative e il problem solving, sono tipicamente conservate.
Cerchiamo, dunque, di capire dove e come si manifestano realmente le difficoltà incontrate dai bambini con DSA.
A cura della Dott.ssa M. Rosaria Mottola, Psicologa Esperta in Neuropsicologia Clinica dell’Età Evolutiva, dell’Adulto e dell’Anziano