IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO – PDP
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento che esplicita la programmazione didattica personalizzata per ciascuno studente con DSA e che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi di DSA. Rappresenta un patto d’intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie.
Nel PDP devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all’alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.
Il Piano Didattico Personalizzato viene compilato dal Consiglio di Classe, sulla base della diagnosi consegnata e protocollata presso la scuola. Per le diagnosi consegnate ad inizio dell’anno scolastico il PDP andrà redatto entro e non oltre il primo trimestre.
Di grande utilità, preliminare alla stesura del PDP, sarà un incontro tra i docenti, la famiglia e lo specialista della diagnosi; i docenti potranno acquisire informazioni sia sul vissuto dello studente, sia sui suoi punti di forza/debolezza già individuati dal clinico.
Nella stesura del PDP, ciascun insegnante potrà indicare per la propria materia quali sono gli obiettivi didattici personalizzati che propone allo studente e quali misure dispensative e strumenti compensativi suggerire per il raggiungimento di tali obiettivi.
Ultimo atto per la validità del PDP sarà la firma da parte della famiglia dello studente sul documento condiviso.
E’ importante sottolineare come il PDP non sia un documento statico, ma possa essere modificato ogni qualvolta sia necessario. E’ possibile prevedere dei momenti di monitoraggio e verifica in cui il PDP può venire aggiornato con nuove informazioni derivanti dall’osservazione dell’alunno da parte degli insegnanti o degli specialisti. Infatti lʼalunno con il tempo acquisisce sempre più autonomia e sicurezza, e magari, crescendo, ha necessità di cambiare anche le strategie che utilizza e gli obiettivi didattici identificati.
Il Piano Didattico Personalizzato è articolato per le discipline coinvolte dal Disturbo Specifico di Apprendimento e deve comprendere almeno i punti seguenti:
- dati anagrafici dell’alunno;
- tipologia di disturbo;
- attività didattiche individualizzate;
- attività didattiche personalizzate;
- strumenti compensativi utilizzati;
- misure dispensative adottate;
- forme di verifica e valutazione personalizzate.
Il Piano Didattico Personalizzato non dev’essere soltanto un documento da scrivere obbligatoriamente, perché previsto dalla normativa in materia di DSA, ma anche e soprattutto uno strumento che orienta e monitora il lavoro didattico, di fondamentale utilità per lo studente con DSA che potrà così accedere a tutto ciò che gli è necessario anche in sede di esami di stato, in quanto la normativa permette l’uso di quanto già concesso durante gli anni scolastici; non da ultimo, è un documento che “racconta” la storia scolastica del ragazzo, al quale qualsiasi docente può accedere, sia esso di ruolo che sostituto e pertanto tutti i docenti dovrebbero essere in grado non solo di scrivere un PDP, ma anche di leggerlo, comprenderlo ed applicarlo.